Eb 3, 7-9 Nel deserto mi tentarono i vostri padri

(Eb 3, 7-9) Nel deserto mi tentarono i vostri padri
[7] Per questo, come dice lo Spirito Santo: Oggi, se udite la sua voce, [8] non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto, [9] dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant'anni le mie opere.
(CCC 1165) Quando la Chiesa celebra il mistero di Cristo, una parola scandisce la sua preghiera: “Oggi!”, come eco della preghiera che le ha insegnato il suo Signore [Mt 6,11] e dell'invito dello Spirito Santo [Eb 3,7-4,11; Sal 95,7]. Questo “oggi” del Dio vivente in cui l'uomo è chiamato ad entrare è l'“Ora” della Pasqua di Gesù, che attraversa tutta la storia e ne è il cardine: “La vita si è posata su tutti gli esseri e tutti sono investiti da una grande luce; l'Oriente degli orienti ha invaso l'universo, e colui che era prima della stella del mattino e prima degli astri, immortale e immenso, il grande Cristo, brilla su tutti gli esseri più del sole. Perciò, per noi che crediamo in lui, sorge un giorno di luce, lungo, eterno, che non si spegne più: la Pasqua mistica [Pseudo-Ippolito Romano, In sanctum Pascha, 1, 1-2: PG 59, 755]. (CCC 2836) “Oggi”. E' anch'essa un'espressione di fiducia. Ce la insegna il Signore; [Mt 6,34; Es 16,19] non poteva inventarla la nostra presunzione. Poiché si tratta soprattutto della sua Parola e del Corpo del Figlio suo, questo “oggi” non è soltanto quello del nostro tempo mortale: è l'Oggi di Dio: “Se ricevi il Pane ogni giorno, per te ogni giorno è oggi. Se oggi Cristo è tuo, egli risorge per te ogni giorno. In che modo? “Tu sei mio Figlio, oggi Io ti ho generato” (Sal 2,7). L'oggi è quando Cristo risorge” [Sant'Ambrogio, De sacramentis, 5, 26: PL 16, 453]. (CCC 144) Obbedire (“ob-audire”) nella fede è sottomettersi liberamente alla Parola ascoltata, perché la sua verità è garantita da Dio, il quale è la Verità stessa. Il modello di questa obbedienza propostoci dalla Sacra Scrittura è Abramo. La Vergine Maria ne è la realizzazione più perfetta. (CCC 615) “Come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti” (Rm 5,19). Con la sua obbedienza fino alla morte, Gesù ha compiuto la sostituzione del Servo sofferente che offre se stesso in espiazione, mentre porta il peccato di molti, e li giustifica addossandosi la loro iniquità [Is 53,10-12]. Gesù ha riparato per i nostri errori e dato soddisfazione al Padre per i nostri peccati [Concilio di Trento: DS 1529].

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