Eb 6, 2 L'imposizione delle mani (II) [continuazione]

(Eb 6, 2) L'imposizione delle mani (II) [continuazione]
[2] dell'imposizione delle mani,
(CCC 1297) La consacrazione del sacro crisma è un momento importante che precede la celebrazione della Confermazione, ma che, in un certo senso, ne fa parte. E' il Vescovo che, il Giovedì Santo, durante la Messa crismale, consacra il sacro crisma per tutta la sua diocesi. Anche nelle Chiese d'Oriente questa consacrazione è riservata al Patriarca. La liturgia antiochena esprime in questi termini l'epiclesi della consacrazione del sacro crisma (myron): “[Padre (...) manda il tuo Santo Spirito] su di noi e su questo olio che è davanti a noi e consacralo, affinché per tutti coloro che ne verranno unti e segnati, esso sia: myron santo, myron sacerdotale, myron regale, unzione di letizia, la veste di luce, il manto della salvezza, il dono spirituale, la santificazione delle anime e dei corpi, la felicità eterna, il sigillo indelebile, lo scudo della fede e l'elmo invincibile contro tutte le macchinazioni dell'avversario” [Pontificale iuxta ritum Ecclesiae Syrorum Occidentalium id est Antiochiae, Pars I, Versio latina]. (CCC 1299) Nel rito romano, il Vescovo stende le mani sul gruppo dei cresimandi: gesto che, fin dal tempo degli Apostoli, è il segno del dono dello Spirito. Spetta al Vescovo invocare l'effusione dello Spirito: “Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rigenerato questi tuoi figli dall'acqua e dallo Spirito Santo liberandoli dal peccato, infondi in loro il tuo santo Spirito Paraclito: spirito di sapienza e di intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, e riempili dello spirito del tuo santo timore. Per Cristo, nostro Signore” [Rito della confermazione, 25]. (CCC 1300) Segue il rito essenziale del sacramento. Nel rito latino, “il sacramento della Confermazione si conferisce mediante l'unzione del crisma sulla fronte, che si fa con l'imposizione della mano, e mediante le parole: "Accipe signaculum doni Spiritus Sancti" - "Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono"” [Paolo VI, Cost. ap. Divinae consortium naturae]. Presso le Chiese orientali di rito bizantino, l'unzione con il myron viene fatta, dopo una preghiera di Epiclesi, sulle parti più significative del corpo: la fronte, gli occhi, il naso, le orecchie, le labbra, il petto, il dorso, le mani e i piedi; ogni unzione è accompagnata dalla formula: “Sigillo del dono dello Spirito Santo” [Rituale per le Chiese orientali di rito bizantino in lingua greca, Parte 1]. (CCC 1301) Il bacio di pace che conclude il rito del sacramento significa ed esprime la comunione ecclesiale con il Vescovo e con tutti i fedeli [Sant'Ippolito di Roma, Traditio apostolica, 21]. [CONTINUA]

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