Eb 7, 12-16 Sorge un altro sacerdote, indefettibile

(Eb 7, 12-16) Sorge un altro sacerdote, indefettibile
[12] Infatti, mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge. [13] Questo si dice di chi è appartenuto a un'altra tribù, della quale nessuno mai fu addetto all'altare. [14] È noto infatti che il Signore nostro è germogliato da Giuda e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. [15] Ciò risulta ancor più evidente dal momento che, a somiglianza di Melchìsedek, sorge un altro sacerdote, [16] che non è diventato tale per ragione di una prescrizione carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile.
(CCC 648) La risurrezione di Cristo è oggetto di fede in quanto è un intervento trascendente di Dio stesso nella creazione e nella storia. In essa, le tre Persone divine agiscono insieme e al tempo stesso manifestano la loro propria originalità. Essa si è compiuta per la potenza del Padre che “ha risuscitato” (At 2,24) Cristo, suo Figlio, e in questo modo ha introdotto in maniera perfetta la sua umanità con il suo corpo nella Trinità. Gesù viene definitivamente “costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti” (Rm 1,4). San Paolo insiste sulla manifestazione della potenza di Dio [Rm 6,4; 2Cor 13,4; Fil 3,10; Ef 1,19-22; Eb 7,16] per l'opera dello Spirito che ha vivificato l'umanità morta di Gesù e l'ha chiamata allo stato glorioso di Signore. (CCC 649) Quanto al Figlio, egli opera la sua propria risurrezione in virtù della sua potenza divina. Gesù annunzia che il Figlio dell'uomo dovrà molto soffrire, morire ed in seguito risuscitare (senso attivo della parola) [Mc 8,31; 9,9.31; 10,34]. Altrove afferma esplicitamente: “Io offro la mia vita, per poi riprenderla… ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla” (Gv 10,17-18). “Noi crediamo… che Gesù è morto e risuscitato” (1Ts 4,14).

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