Eb 7, 28 Il Figlio è stato reso perfetto in eterno

(Eb 7, 28) Il Figlio è stato reso perfetto in eterno
[28] La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti all'umana debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore alla legge, costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno.
(CCC 618) La croce è l'unico sacrificio di Cristo, che è il solo “mediatore tra Dio e gli uomini[1Tm 2,5]. Ma, poiché nella sua Persona divina incarnata, “si è unito in certo modo ad ogni uomo” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 22], egli offre “a tutti la possibilità di venire in contatto, nel modo che Dio conosce, con il mistero pasquale” [Ib.]. Egli chiama i suoi discepoli a prendere la loro croce e a seguirlo [Mt 16,24], poiché patì per noi, lasciandoci un esempio, perché ne seguiamo le orme [1Pt 2,21]. Infatti egli vuole associare al suo sacrificio redentore quelli stessi che ne sono i primi beneficiari [Mc 10,39; Gv 21,18-19; Col 1,24]. Ciò si compie in maniera eminente per sua Madre, associata più intimamente di qualsiasi altro al mistero della sua sofferenza redentrice [Lc 2,35]. Al di fuori della croce non vi è altra scala per salire al cielo [Santa Rosa da Lima; P. Hansen, Vita mirabilis, (Roma 1664)]. (CCC 1371) Il sacrificio eucaristico è offerto anche per i fedeli defunti “che sono morti in Cristo e non sono ancora pienamente purificati” [Concilio di Trento: DS, 1743], affinché possano entrare nella luce e nella pace di Cristo: “Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore” [Sant'Agostino, Confessiones, 9, 11, 27: PL 32, 775; parole di Santa Monica, prima di morire, a Sant'Agostino e a suo fratello]. “Poi [nell'anafora] preghiamo anche per i santi Padri e Vescovi e in generale per tutti quelli che si sono addormentati prima di noi, convinti che questo sia un grande vantaggio per le anime, per le quali viene offerta la supplica, mentre qui è presente la vittima santa e tremenda. […] Presentando a Dio le preghiere per i defunti, anche se peccatori, […] presentiamo il Cristo immolato per i nostri peccati, cercando di rendere clemente per loro e per noi il Dio amico degli uomini” [San Cirillo di Gerusalemme, Catecheses mystagogicae, 5, 9-10: PG 30, 1116-1117].

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