Eb 7, 4-11 Considerate quanto sia grande costui

(Eb 7, 4-11) Considerate quanto sia grande costui
[4] Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino. [5] In verità anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato di riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli, essi pure discendenti da Abramo. [6] Egli invece, che non era della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che era depositario della promessa. [7] Ora, senza dubbio, è l'inferiore che è benedetto dal superiore. [8] Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive. [9] Anzi si può dire che lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo: [10] egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato quando gli venne incontro Melchìsedek. [11] Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico - sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge - che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di Melchìsedek, e non invece alla maniera di Aronne?
(CCC 2570) Non appena Dio lo chiama, Abramo parte “come gli aveva ordinato il Signore” (Gen 12,4): il suo cuore è tutto “sottomesso alla parola”; egli obbedisce. L'ascolto del cuore che si decide secondo Dio è essenziale alla preghiera: le parole sono relative rispetto ad esso. Ma la preghiera di Abramo si esprime innanzitutto con azioni: uomo del silenzio, ad ogni tappa costruisce un altare al Signore. Solo più tardi troviamo la sua prima preghiera in parole: un velato lamento che ricorda a Dio le sue promesse che non sembrano realizzarsi [Gen 15,2-3]. Così, fin dall'inizio, appare uno degli aspetti del dramma della preghiera: la prova della fede nella fedeltà di Dio. (CCC 2571) Avendo creduto in Dio [Gen 15,6], camminando alla sua presenza e in alleanza con lui [Gen 17,1-2], il patriarca è pronto ad accogliere sotto la propria tenda l'Ospite misterioso: è la stupenda ospitalità di Mamre, preludio all'annunciazione del vero Figlio della Promessa [Gen 18,1-15; Lc 1,26-38]. Da quel momento, avendogli Dio confidato il proprio Disegno, il cuore di Abramo è in sintonia con la compassione del suo Signore per gli uomini, ed egli osa intercedere per loro con una confidenza audace [Gen 18,16-33].

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