Fm vv. 1-3 Alla comunità che si raduna nella tua casa

Lettera a Filemone
(Fm vv. 1-3) Alla comunità che si raduna nella tua casa
[1] Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timòteo al nostro caro collaboratore Filèmone, [2] alla sorella Appia, ad Archippo nostro compagno d'armi e alla comunità che si raduna nella tua casa: [3] grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.
(CCC 1655) Cristo ha voluto nascere e crescere in seno alla Santa Famiglia di Giuseppe e di Maria. La Chiesa non è altro che la “famiglia di Dio”. Fin dalle sue origini, il nucleo della Chiesa era spesso costituito da coloro che, insieme con tutta la loro famiglia, erano divenuti credenti [At 18,8]. Allorché si convertivano, desideravano che anche tutta la loro famiglia fosse salvata [At 16,31; 11,14]. Queste famiglie divenute credenti erano piccole isole di vita cristiana in un mondo incredulo. (CCC 1656) Ai nostri giorni, in un mondo spesso estraneo e persino ostile alla fede, le famiglie credenti sono di fondamentale importanza, come focolari di fede viva e irradiante. E' per questo motivo che il Concilio Vaticano II, usando un'antica espressione, chiama la famiglia “Ecclesia domestica” Chiesa domestica [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11; Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 21]. E' in seno alla famiglia che “i genitori devono essere per i loro figli, con la parola e con l'esempio, i primi annunciatori della fede, e secondare la vocazione propria di ognuno, e quella sacra in modo speciale” [Lumen gentium, 11].

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