Fm vv. 15-18 Come un fratello carissimo nel Signore

(Fm vv. 15-18) Come un fratello carissimo nel Signore
[15] Forse per questo è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessi per sempre; [16] non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore. [17] Se dunque tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso. [18] E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto.
(CCC 2414) Il settimo comandamento proibisce gli atti o le iniziative che, per qualsiasi ragione, egoistica o ideologica, mercantile o totalitaria, portano all’asservimento di esseri umani, a misconoscere la loro dignità personale, ad acquistarli, a venderli e a scambiarli come fossero merci. Ridurre le persone, con la violenza, ad un valore d'uso oppure ad una fonte di guadagno, è un peccato contro la loro dignità e i loro diritti fondamentali. San Paolo ordinava ad un padrone cristiano di trattare il suo schiavo cristiano “non più come schiavo, ma […] come un fratello carissimo [...], come uomo, nel Signore” (Fm 16). (CCC 2455) La legge morale proibisce gli atti che, a scopi mercantili o totalitari, provocano l'asservimento di esseri umani, il loro acquisto, la loro vendita, il loro scambio, come fossero merci.

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