Tt 1, 15-16 Tutto è puro per i puri

(Tt 1, 15-16) Tutto è puro per i puri
[15] Tutto è puro per i puri; ma per i contaminati e gli infedeli nulla è puro; sono contaminate la loro mente e la loro coscienza. [16] Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, abominevoli come sono, ribelli e incapaci di qualsiasi opera buona.
(CCC 2517) Il cuore è la sede della personalità morale: “Dal cuore provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni” (Mt 15,19). La lotta contro la concupiscenza carnale passa attraverso la purificazione del cuore e la pratica della temperanza: “Conservati nella semplicità, nell'innocenza, e sarai come i bambini, i quali non conoscono il male che devasta la vita degli uomini” [Erma, Pastor 27, 1 (mandatum 2, 1). (CCC 2518) La sesta beatitudine proclama: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8). I “puri di cuore” sono coloro che hanno accordato la propria intelligenza e la propria volontà alle esigenze della santità di Dio, in tre ambiti soprattutto: la carità, [1Ts 4,3-9; 2Tm 2,22] la castità o rettitudine sessuale, [1Ts 4,7; Col 3,5; Ef 4,19] l'amore della verità e l'ortodossia della fede [Tt 1,15; 1Tm 1,3-4; 2Tm 2,23-26]. C'è un legame tra la purezza del cuore, del corpo e della fede: I fedeli devono credere gli articoli del Simbolo, “affinché credendo, obbediscano a Dio; obbedendo, vivano onestamente; vivendo onestamente, purifichino il loro cuore, e purificando il loro cuore, comprendano quanto credono” [Sant'Agostino, De fide et Symbolo, 10, 25: PL 40, 196]. (CCC 2519) Ai “puri di cuore” è promesso che vedranno Dio faccia a faccia e che saranno simili a lui [1Cor 13,12; 1Gv 3,2]. La purezza del cuore è la condizione preliminare per la visione. Fin d'ora essa ci permette di vedere secondo Dio, di accogliere l'altro come un “prossimo”; ci consente di percepire il corpo umano, il nostro e quello del prossimo, come un tempio dello Spirito Santo, una manifestazione della bellezza divina.

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