Tt 2, 13 Nell'attesa della gloria del nostro grande Dio

(Tt 2, 13) Nell'attesa della gloria del nostro grande Dio
[13] Nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo
(CCC 2857) Nel “Padre nostro” le prime tre domande hanno come oggetto la gloria del Padre: la santificazione del nome, l'avvento del regno e il compimento della volontà divina. Le altre quattro presentano a lui i nostri desideri: queste domande riguardano la nostra vita per nutrirla e guarirla dal peccato, e si ricollegano al nostro combattimento per la vittoria del bene sul male. (CCC 2858) Chiedendo: “Sia santificato il tuo Nome”, entriamo nel disegno di Dio: la santificazione del suo nome - rivelato a Mosè, poi in Gesù da parte nostra e in noi, come in ogni popolo e in ogni uomo. (CCC 2859) Con la seconda domanda la Chiesa guarda principalmente al ritorno di Cristo e alla venuta finale del regno di Dio. Ma prega anche per la crescita del regno di Dio nell'“oggi” delle nostre vite. (CCC 2860) Nella terza domanda preghiamo il Padre nostro di unire la nostra volontà a quella del Figlio suo, perché si compia il suo disegno di salvezza nella vita del mondo. (CCC 2861) Nella quarta domanda, dicendo “Dacci”, esprimiamo, in comunione con i nostri fratelli, la nostra fiducia filiale verso il Padre nostro dei cieli. “Il nostro pane” significa il nutrimento terreno a tutti necessario per il proprio sostentamento, ma indica pure il Pane di Vita: Parola di Dio e Corpo di Cristo. Esso è ricevuto nell' “Oggi” di Dio, come il cibo indispensabile, (sovra-)essenziale del Banchetto del Regno, che l'Eucaristia anticipa. (CCC 2865) Con l'“Amen” finale esprimiamo il nostro “fiat” alle sette domande: “Così sia”. (CCC 2856) “Al termine della preghiera, tu dici: Amen, sottoscrivendo con l'Amen, che significa "Così sia" [Lc 1,38], tutto ciò che è contenuto nella preghiera insegnata da Dio” [San Cirillo di Gerusalemme, Catecheses mystagogicae, 5, 18: PG 33, 1124]. (CCC 2760) Ben presto l'uso liturgico ha concluso la Preghiera del Signore con una dossologia. Nella Didaché: “Perché tuo è il potere e la gloria nei secoli” [Didaché, 8, 2]. Le Costituzioni apostoliche aggiungono all'inizio della dossologia: “il regno”; [Constitutiones apostolicae, 7, 24, 1] ed è questa la formula usata ai nostri giorni nella preghiera ecumenica. La tradizione bizantina aggiunge dopo “la gloria”: “Padre, Figlio e Spirito Santo”. Il Messale Romano sviluppa l'ultima domanda [Cf Riti di comunione (Embolismo): Messale Romano] nella prospettiva esplicita della “attesa della beata speranza” [Tt 2,13] e della Venuta del Signore nostro Gesù Cristo; segue l'acclamazione dell'assemblea, che riprende la dossologia delle Costituzioni apostoliche.

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