Tt 2, 6-8 Esempio in tutto di buona condotta

(Tt 2, 6-8) Esempio in tutto di buona condotta
[6] Esorta ancora i più giovani a essere assennati, [7] offrendo te stesso come esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità, [8] linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire sul conto nostro.
(CCC 1699) La vita nello Spirito Santo realizza la vocazione dell'uomo. E' fatta di carità divina e di solidarietà. E' gratuitamente concessa come una Salvezza. (CCC 1700) La dignità della persona umana si radica nella creazione ad immagine e somiglianza di Dio; ha il suo compimento nella vocazione alla beatitudine. E' proprio dell'essere umano tendere liberamente a questo compimento. Con i suoi atti liberi, la persona umana si conforma, o non si conforma, al bene promesso da Dio e attestato dalla coscienza morale. Gli esseri umani si edificano da se stessi e crescono interiormente: di tutta la loro vita sensibile e spirituale fanno un materiale per la loro crescita. Con l'aiuto della grazia progrediscono nella virtù, evitano il peccato e, se l'hanno commesso, si affidano, come il figlio prodigo [Lc 15,11-31], alla misericordia del nostro Padre dei cieli. Così raggiungono la perfezione della carità. (CCC 1702) L'immagine divina è presente in ogni uomo. Risplende nella comunione delle persone, a somiglianza dell'unità delle persone divine tra loro. (CCC 1703) Dotata di un'anima spirituale ed immortale [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 14], la persona umana è in terra “la sola creatura che Dio abbia voluto per se stessa” [Ib., 24]. Fin dal suo concepimento è destinata alla beatitudine eterna. (CCC 1704) La persona umana partecipa alla luce e alla forza dello Spirito divino. Grazie alla ragione è capace di comprendere l'ordine delle cose stabilito dal Creatore. Grazie alla sua volontà è capace di orientarsi da sé al suo vero bene. Trova la propria perfezione nel “cercare” e nell'“amare il vero e il bene” [Gaudium et spes, 15]. (CCC 1705) In virtù della sua anima e delle sue potenze spirituali d'intelligenza e di volontà, l'uomo è dotato di libertà, “segno altissimo dell'immagine divina” [Gaudium et spes, 17]. (CCC 1706) Con la sua ragione l'uomo conosce la voce di Dio che lo “chiama sempre […] a fare il bene e a fuggire il male” [Gaudium et spes, 16]. Ciascuno è tenuto a seguire questa legge che risuona nella coscienza e che trova il suo compimento nell'amore di Dio e del prossimo. L'esercizio della vita morale attesta la dignità della persona. (CCC 1714) L'uomo, ferito nella propria natura dal peccato originale, è soggetto all'errore ed incline al male nell'esercizio della sua libertà. (CCC 1715) Chi crede in Cristo ha la vita nuova nello Spirito Santo. La vita morale, cresciuta e maturata nella grazia, arriva a compimento nella gloria del cielo.

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