1Pt 1, 17-20 Liberati con il sangue prezioso di Cristo

(1Pt 1, 17-20) Liberati con il sangue prezioso di Cristo
[17] E se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi personali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio. [18] Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l'argento e l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, [19] ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia. [20] Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi.
(CCC 517) Tutta la vita di Cristo è mistero di redenzione. La redenzione è frutto innanzi tutto del sangue della croce [Ef 1,7; Col 1,13-14; 1Pt 1,18-19], ma questo mistero opera nell'intera vita di Cristo: già nella sua incarnazione, mediante la quale, facendosi povero, ci ha arricchiti con la sua povertà [2Cor 8,9]; nella sua vita nascosta che, con la sua sottomissione [Lc 2,51], ripara la nostra insubordinazione; nella sua parola che purifica i suoi ascoltatori [Gv 15,3]; nelle guarigioni e negli esorcismi che opera, mediante i quali “ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie” (Mt 8,17) [Is 53,4]; nella sua risurrezione, con la quale ci giustifica [Rm 4,25]. (CCC 622) In questo consiste la redenzione di Cristo: egli “è venuto per […] dare la sua vita in riscatto per molti” (Mt 20,28), cioè ad amare “i suoi sino alla fine” (Gv 13,1) perché essi siano liberati dalla loro vuota condotta ereditata dai loro padri (1Pt 1,18). (CCC 602) San Pietro può, di conseguenza, formulare così la fede apostolica nel disegno divino della salvezza: “Foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri […] con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato, già prima della fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi” (1Pt 1,18-20). I peccati degli uomini, conseguenti al peccato originale, sono sanzionati dalla morte [Rm 5,12; 1Cor 15,56]. Inviando il suo proprio Figlio nella condizione di servo [Fil 2,7], quella di una umanità decaduta e votata alla morte a causa del peccato [Rm 8,3], “colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio” (2Cor 5,21).

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