1Pt 2, 9 Siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale

(1Pt 2, 9) Siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale
[9] Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce;
(CCC 910) “I laici […] possono anche sentirsi chiamati o essere chiamati a collaborare con i loro Pastori nel servizio della comunità ecclesiale, per la crescita e la vitalità della medesima, esercitando ministeri diversissimi, secondo la grazia e i carismi che il Signore vorrà loro dispensare” [Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 73]. (CCC 911) Nella Chiesa, nell’esercizio della medesima potestà di governo, “i fedeli laici possono cooperare a norma del diritto” [Cf CIC canone 129, § 2]. E questo mediante la loro presenza nei Concili particolari [Cf CIC canone 443, § 4], nei Sinodi diocesani [Cf CIC canone 463, § 1-2], nei Consigli pastorali [Cf CIC canoni 511-512. 536]; nell'esercizio della cura pastorale di una parrocchia [Cf CIC canone 517, § 2]; nella collaborazione ai Consigli degli affari economici [Cf CIC canoni 492, § 1. 536]; nella partecipazione ai tribunali ecclesiastici [Cf CIC canone 1421, § 2]. (CCC 912) I fedeli devono “distinguere accuratamente tra i diritti e i doveri, che loro incombono in quanto sono aggregati alla Chiesa, e quelli che loro competono in quanto membri della società umana. Cerchino di metterli in armonia, ricordandosi che in ogni cosa temporale devono essere guidati dalla coscienza cristiana, poiché nessuna attività umana, neanche in materia temporale, può essere sottratta al dominio di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 36]. (CCC 913) “Così ogni laico, in ragione degli stessi doni ricevuti, è un testimone e insieme uno strumento vivo della missione della Chiesa stessa "secondo la misura del dono di Cristo" (Ef 4,7)” [Lumen gentium, 33].

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