1Pt 3, 10-13 Amare la vita e vedere giorni felici

(1Pt 3, 10-13) Amare la vita e vedere giorni felici
[10] Infatti: Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male e le sue labbra da parole d'inganno; [11] eviti il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua, [12] perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere; ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il male. [13] E chi vi potrà fare del male, se sarete ferventi nel bene?
(CCC 1674) Oltre che della liturgia dei sacramenti e dei sacramentali, la catechesi deve tener conto delle forme della pietà dei fedeli e della religiosità popolare. Il senso religioso del popolo cristiano, in ogni tempo, ha trovato la sua espressione nelle varie forme di pietà che circondano la vita sacramentale della Chiesa, quali la venerazione delle reliquie, le visite ai santuari, i pellegrinaggi, le processioni, la “via crucis”, le danze religiose, il Rosario, le medaglie, ecc. [Concilio di Nicea II: DS 601; 603; Concilio di Trento: DS 1822]. (CCC 1675) Queste espressioni sono un prolungamento della vita liturgica della Chiesa, ma non la sostituiscono: “Bisogna che tali esercizi, tenuto conto dei tempi liturgici, siano ordinati in modo da essere in armonia con la sacra liturgia, derivino in qualche modo da essa, e ad essa, data la sua natura di gran lunga superiore, conducano il popolo cristiano” [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 13]. (CCC 1676) E' necessario un discernimento pastorale per sostenere e favorire la religiosità popolare e, all'occorrenza, per purificare e rettificare il senso religioso che sta alla base di tali devozioni e per far progredire nella conoscenza del mistero di Cristo. Il loro esercizio è sottomesso alla cura e al giudizio dei Vescovi e alle norme generali della Chiesa [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Catechesi tradendae, 54]. “La religiosità popolare, nell'essenziale, è un insieme di valori che, con saggezza cristiana, risponde ai grandi interrogativi dell'esistenza. Il buon senso popolare cattolico è fatto di capacità di sintesi per l'esistenza. E' così che esso unisce, in modo creativo, il divino e l'umano, Cristo e Maria, lo spirito e il corpo, la comunione e l'istituzione, la persona e la comunità, la fede e la patria, l'intelligenza e il sentimento. Questa saggezza è un umanesimo cristiano che afferma radicalmente la dignità di ogni essere in quanto figlio di Dio, instaura una fraternità fondamentale, insegna a porsi in armonia con la natura e anche a comprendere il lavoro, e offre motivazioni per vivere nella gioia e nella serenità, pur in mezzo alle traversie dell'esistenza. Questa saggezza è anche, per il popolo, un principio di discernimento, un istinto evangelico che gli fa spontaneamente percepire quando il Vangelo è al primo posto nella Chiesa, o quando esso è svuotato del suo contenuto e soffocato da altri interessi [III Conferencia General del Episcopato Latinoamericano, Puebla. La Evangelización en el presente y en el futuro de América Latina, 448 (Bogotá 1979); cf Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 48].

Post più popolari