1Pt 4, 12-14 Beati voi se insultati per il nome di Cristo

(1Pt 4, 12-14) Beati voi se insultati per il nome di Cristo
[12] Carissimi, non siate sorpresi per l'incendio di persecuzione che si è acceso in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. [13] Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. [14] Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria e lo Spirito di Dio riposa su di voi.
(CCC 530) La fuga in Egitto e la strage degli innocenti [Mt 2,13-18] manifestano l'opposizione delle tenebre alla luce: “Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto” (Gv 1,11). L'intera vita di Cristo sarà sotto il segno della persecuzione. I suoi condividono con lui questa sorte [Gv 15,20]. Il suo ritorno dall'Egitto [Mt 2,15] ricorda l'Esodo [Os 11,1] e presenta Gesù come il liberatore definitivo. (CCC 675) Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti [Lc 18,8; Mt 24,12]. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra [Lc 21,12; Gv 15,19-20] svelerà il “mistero di iniquità” sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne [2Ts 2,4-12; 1Ts 5,2-3; 2Gv 7; 1Gv 2,18.22]. (CCC 2140) L'ateismo, in quanto respinge o rifiuta l'esistenza di Dio, è un peccato contro il primo comandamento. (CCC 2139) L'azione di tentare Dio con parole o atti, il sacrilegio, la simonia sono peccati di irreligione proibiti dal primo comandamento.

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