1Pt 4, 7b Siate sobri per dedicarvi alla preghiera

(1Pt 4, 7b) Siate sobri per dedicarvi alla preghiera
[7b] Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera.
(CCC 2752) La preghiera suppone uno sforzo e una lotta contro noi stessi e contro le insidie del tentatore. Il combattimento della preghiera è inseparabile dal “combattimento spirituale”, necessario per agire abitualmente secondo lo Spirito di Cristo: si prega come si vive, perché si vive come si prega. (CCC 1690) L'addio (“a-Dio”) al defunto è la sua “raccomandazione a Dio” da parte della Chiesa. E' “l'ultimo saluto rivolto dalla comunità cristiana a un suo membro, prima che il corpo sia portato alla sepoltura” [Rito delle esequie, Premesse, 10]. La tradizione bizantina lo esprime con il bacio di addio al defunto: Con questo saluto finale “si canta per la sua dipartita da questa vita e la sua separazione, ma anche perché esiste una comunione e una riunione. Infatti, morti, non siamo affatto separati gli uni dagli altri, poiché noi tutti percorriamo la medesima strada e ci ritroveremo nel medesimo luogo. Non saremo mai separati, perché viviamo per Cristo, e ora siamo uniti a Cristo, andando incontro a lui […] saremo tutti insieme in Cristo” [San Simeone di Tessalonica, De ordine sepulturae, 367: PG 155, 685]. (CCC 1475) Nella comunione dei santi “tra i fedeli, che già hanno raggiunto la patria celeste o che stanno espiando le loro colpe nel purgatorio, o che ancora sono pellegrini sulla terra, esiste certamente un vincolo perenne di carità ed un abbondante scambio di tutti i beni” [Paolo VI, Cost. ap. Indulgentiarum doctrina, 5]. In questo ammirabile scambio, la santità dell'uno giova agli altri, ben al di là del danno che il peccato dell'uno ha potuto causare agli altri. In tal modo, il ricorso alla comunione dei santi permette al peccatore contrito di essere in più breve tempo e più efficacemente purificato dalle pene del peccato.

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