Gc 2, 12-13 La misericordia ha sempre la meglio

(Gc 2, 12-13) La misericordia ha sempre la meglio
[12] Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché [13] il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio.
(CCC 545) Gesù invita i peccatori alla mensa del Regno: “Non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori” (Mc 2,17; cf 1 Tm 1,15). Li invita alla conversione, senza la quale non si può entrare nel Regno, ma nelle parole e nelle azioni mostra loro l'infinita misericordia del Padre suo per loro [Lc 15,11-32] e l'immensa “gioia [che] ci sarà in cielo per un peccatore convertito” (Lc 15,7). La prova suprema di tale amore sarà il sacrificio della propria vita “in remissione dei peccati” (Mt 26,28). (CCC 2844) La preghiera cristiana arriva fino al perdono dei nemici [Mt 5,43-44]. Essa trasfigura il discepolo configurandolo al suo Maestro. Il perdono è un culmine della preghiera cristiana; il dono della preghiera non può essere ricevuto che in un cuore in sintonia con la compassione divina. Il perdono sta anche a testimoniare che, nel nostro mondo, l'amore è più forte del peccato. I martiri di ieri e di oggi rinnovano questa testimonianza di Gesù. Il perdono è la condizione fondamentale della Riconciliazione [2 Cor 5,18-21] dei figli di Dio con il loro Padre e degli uomini tra loro [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Dives in misericordia, 14].

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