Gc 5, 15 Se ha commesso peccati saranno perdonati

(Gc 5, 15) Se ha commesso peccati saranno perdonati
[15] E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati.
(CCC 1516) Soltanto i sacerdoti (Vescovi e presbiteri) sono i ministri dell'Unzione degli infermi [Concilio di Trento: DS 1697; 1719; CIC canone 1003; CCEO canone 739, § 1]. E' dovere dei Pastori istruire i fedeli sui benefici di questo sacramento. I fedeli incoraggino i malati a ricorrere al sacerdote per ricevere tale sacramento. I malati si preparino a riceverlo con buone disposizioni, aiutati dal loro Pastore e da tutta la comunità ecclesiale, che è invitata a circondare in modo tutto speciale i malati con le sue preghiere e le sue attenzioni fraterne. (CCC 1517) Come tutti i sacramenti, l'Unzione degli infermi è una celebrazione liturgica e comunitaria [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 27], sia che abbia luogo in famiglia, all'ospedale o in chiesa, per un solo malato o per un gruppo di infermi. E' molto opportuno che sia celebrata durante l'Eucaristia, memoriale della pasqua del Signore. Se le circostanze lo consigliano, la celebrazione del sacramento può essere preceduta dal sacramento della Penitenza e seguita da quello dell'Eucaristia. In quanto sacramento della pasqua di Cristo, l'Eucaristia dovrebbe sempre essere l'ultimo sacramento del pellegrinaggio terreno, il “viatico” per il “passaggio” alla vita eterna. (CCC 1518) Parola e sacramento costituiscono un tutto inseparabile. La liturgia della Parola, preceduta da un atto penitenziale, apre la celebrazione. Le parole di Cristo, la testimonianza degli Apostoli ravvivano la fede del malato e della comunità per chiedere al Signore la forza del suo Spirito. (CCC 1519) La celebrazione del sacramento comprende principalmente i seguenti elementi: “i presbiteri della Chiesa” (Gc 5,14) impongono - in silenzio le mani ai malati; pregano sui malati nella fede della Chiesa [Gc 5,15]: è l'epiclesi propria di questo sacramento; quindi fanno l'unzione con l'olio, benedetto, possibilmente, dal Vescovo. Queste azioni liturgiche indicano quale grazia tale sacramento conferisce ai malati.

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