Ap 19, 10 È Dio che devi adorare

(Ap 19, 10) È Dio che devi adorare
[10] Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: "Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. È Dio che devi adorare". La testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia.
(CCC 2628) L'adorazione è la disposizione fondamentale dell'uomo che si riconosce creatura davanti al suo Creatore. Essa esalta la grandezza del Signore che ci ha creati [Sal 95,1-6] e l'onnipotenza del Salvatore che ci libera dal male. E' la prosternazione dello spirito davanti al “Re della gloria” (Sal 24,9-10) e il silenzio rispettoso al cospetto del Dio “sempre più grande di noi” [Sant'Agostino, Enarratio in Psalmum 62, 16: PL 36, 758]. L'adorazione del Dio tre volte santo e sommamente amabile ci colma di umiltà e dà sicurezza alle nostre suppliche. (CCC 2096) Della virtù della religione, l'adorazione è l'atto principale. Adorare Dio, è riconoscerlo come Dio, come Creatore e Salvatore, Signore e Padrone di tutto ciò che esiste, Amore infinito e misericordioso. “Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai” (Lc 4,8), dice Gesù, citando il Deuteronomio (Dt 6,13). (CCC 2097) Adorare Dio è riconoscere, nel rispetto e nella sottomissione assoluta, il “nulla della creatura”, la quale non esiste che per Dio. Adorare Dio - come fa Maria nel Magnificat - è lodarlo, esaltarlo e umiliare se stessi, confessando con gratitudine che egli ha fatto grandi cose e che santo è il suo nome [Lc 1,46-49]. L'adorazione del Dio unico libera l'uomo dal ripiegamento su se stesso, dalla schiavitù del peccato e dall'idolatria del mondo.

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