Ap 14, 1-3 Recavano scritto il nome suo e del Padre

Capitolo 14
(Ap 14, 1-3) Recavano scritto il nome suo e del Padre

[1] Poi guardai ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. [2] Udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di arpa che si accompagnano nel canto con le loro arpe. [3] Essi cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e ai vegliardi. E nessuno poteva comprendere quel cantico se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra.
(CCC 2158) Dio chiama ciascuno per nome [Is 43,1; Gv 10,3]. Il nome di ogni uomo è sacro. Il nome è l'icona della persona. Esige il rispetto, come segno della dignità di colui che lo porta. (CCC 2159) Il nome ricevuto è un nome eterno. Nel Regno, il carattere misterioso ed unico di ogni persona segnata dal nome di Dio risplenderà in piena luce. “Al vincitore darò […] una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve” (Ap 2,17). “Poi guardai ed ecco l'Agnello ritto sul monte Sion e insieme centoquarantaquattromila persone che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo” (Ap 14,1). (CCC 2160) “O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!” (Sal 8,2). (CCC 2161) Il secondo comandamento prescrive di rispettare il nome del Signore. Il nome del Signore è santo. (CCC 2162) Il secondo comandamento proibisce ogni uso sconveniente del nome di Dio. La bestemmia consiste nell'usare il nome di Dio, di Gesù Cristo, della Vergine Maria e dei santi in un modo ingiurioso.

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