Ap 15, 5-8 Vidi aprirsi nel cielo il tempio e la Tenda

(Ap 15, 5-8) Vidi aprirsi nel cielo il tempio e la Tenda
[5] Dopo ciò vidi aprirsi nel cielo il tempio che contiene la Tenda della Testimonianza; [6] dal tempio uscirono i sette angeli che avevano i sette flagelli, vestiti di lino puro, splendente, e cinti al petto di cinture d'oro. [7] Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette coppe d'oro colme dell'ira di Dio che vive nei secoli dei secoli. [8] Il tempio si riempì del fumo che usciva dalla gloria di Dio e dalla sua potenza: nessuno poteva entrare nel tempio finché non avessero termine i sette flagelli dei sette angeli.
(CCC 1197) Cristo è il vero tempio di Dio, “il luogo in cui abita la sua gloria”; per mezzo della grazia di Dio anche i cristiani diventano templi dello Spirito Santo, le pietre vive con le quali viene edificata la Chiesa. (CCC 756) “Più spesso ancora la Chiesa è detta l'edificio di Dio [1Cor 3,9]. Il Signore stesso si è paragonato alla pietra che i costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare [Mt 21,42 par.; At 4,11; 1Pt 2,7; Sal 118,22]. Sopra quel fondamento la Chiesa è stata costruita dagli Apostoli [1Cor 3,11] e da esso riceve stabilità e coesione. Questa costruzione viene chiamata in varie maniere: casa di Dio [1Tm 3,15], nella quale abita la sua famiglia, la dimora di Dio nello Spirito [Ef 2,19-22], "la dimora di Dio con gli uomini" (Ap 21,3), e soprattutto tempio santo, rappresentato da santuari di pietra, che è lodato dai santi Padri e che la Liturgia giustamente paragona alla Città santa, la nuova Gerusalemme. In essa, infatti, quali pietre viventi, veniamo a formare su questa terra un tempio spirituale [1Pt 2,5]. E questa Città santa Giovanni la contempla mentre nel finale rinnovamento del mondo essa scende dal cielo, da presso Dio, "preparata come una sposa che si è ornata per il suo sposo" (Ap 21,1-2)” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 6]. (CCC 757) La Chiesa che è chiamata "Gerusalemme che è in alto" e "madre nostra" (Gal 4,26) [Ap 12,17], viene pure descritta come l'immacolata Sposa dell'Agnello immacolato, [Ap 19,7; 21,2.9; 22,17], Sposa che Cristo "ha amato […] e per la quale ha dato se stesso, al fine di renderla santa" (Ef 5,25-26), che si è associata con patto indissolubile e che incessantemente "nutre e […] cura" (Ef 5,29)” [Lumen gentium, 6].

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