Ap 21, 10-11 La città santa che scendeva da Dio

(Ap 21, 10-11) La città santa che scendeva da Dio
[10] L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. [11] Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
(CCC 865) La Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica nella sua identità profonda e ultima, perché in essa già esiste e si compirà alla fine dei tempi “il regno dei cieli”, “il regno di Dio” [Ap 19,6], che è venuto nella persona di Cristo e che misteriosamente cresce nel cuore di coloro che a lui sono incorporati, fino alla sua piena manifestazione escatologica. Allora tutti gli uomini da lui redenti, in lui resi “santi e immacolati al cospetto” di Dio “nella carità” (Ef 1,4), saranno riuniti come l'unico Popolo di Dio, “la sposa dell'Agnello” (Ap 21,9), “la città santa” che scende “dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio” (Ap 21,10-11); e “le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici Apostoli dell'Agnello” (Ap 21,14).

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