Ap 8, 1-7 Sette angeli ritti davanti a Dio

Capitolo 8
(Ap 8, 1-7) Sette angeli ritti davanti a Dio

[1] Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. [2] Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe. [3] Poi venne un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto davanti al trono. [4] E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi. [5] Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto. [6] I sette angeli che avevano le sette trombe si accinsero a suonarle. [7] Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò.
(CCC 325) Il Simbolo degli Apostoli professa che Dio è “il Creatore del cielo e della terra” (DS 30), e il Simbolo niceno-costantinopolitano esplicita: “… di tutte le cose visibili e invisibili” (DS 150). (CCC 326) Nella Sacra Scrittura, l'espressione “cielo e terrasignifica: tutto ciò che esiste, l'intera creazione. Indica pure, all'interno della creazione, il legame che ad un tempo unisce e distingue cielo e terra: “La terra” è il mondo degli uomini [Sal 115,16]. “Il cielo”, o “i cieli”, può indicare il firmamento [Sal 19,2], ma anche il “luogo” proprio di Dio: il nostro “Padre che è nei cieli” (Mt 5,16; cf Sal 115,16) e, di conseguenza, anche il “cieloche è la gloria escatologica. Infine, la parola “cielo” indica il “luogo” delle creature spirituali - gli angeli - che circondano Dio. (CCC 327) La professione di fede del Concilio Lateranense IV afferma che Dio “fin dal principio del tempo, creò dal nulla l'uno e l'altro ordine di creature, quello spirituale e quello materiale, cioè gli angeli e il mondo terrestre; e poi l'uomo, quasi partecipe dell'uno e dell'altro, composto di anima e di corpo” [Concilio Lateranense IV: DS 800; Concilio Vaticano I: DS 3002 e Paolo VI, Credo del popolo di Dio, 8].

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