Ap 9, 1-4 Gli uomini che non hanno il sigillo di Dio

Capitolo 9
(Ap 9, 1-4) Gli uomini che non hanno il sigillo di Dio

[1] Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; [2] egli aprì il pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l'atmosfera. [3] Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. [4] E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte.
(CCC 1274) Il “sigillo del Signore” [Sant'Agostino, Epistula 98, 5: PL 33, 362] è il sigillo con cui lo Spirito Santo ci ha segnati “per il giorno della redenzione (Ef 4,30; cf 1,13-14; 2Cor 1,21-22). “Il Battesimo, infatti, è il sigillo della vita eterna” [Sant'Ireneo di Lione, Demonstratio praedicationis apostolicae, 3]. Il fedele che avrà “custodito il sigillo” sino alla fine, ossia che sarà rimasto fedele alle esigenze del proprio Battesimo, potrà morire nel “segno della fede” [Preghiera Eucaristica I o Canone Romano: Messale Romano], con la fede del proprio Battesimo, nell'attesa della beata visione di Dio - consumazione della fede - e nella speranza della risurrezione. (CCC 1296) Cristo stesso si dichiara segnato dal sigillo del Padre suo [Gv 6,27]. Anche il cristiano è segnato con un sigillo: “E' Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori” (2Cor 1,21-22; cf Ef 1,13; 4,30). Questo sigillo dello Spirito Santo segna l'appartenenza totale a Cristo, l'essere al suo servizio per sempre, ma anche la promessa della divina protezione nella grande prova escatologica [Ap 7,2-3; 9,4; Ez 9,4-6].

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