Gen 1, 14-19 Dio fece le due luci grandi e le stelle

(Gen 1, 14-19) Dio fece le due luci grandi e le stelle
[14] Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni [15] e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra". E così avvenne: [16] Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. [17] Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra [18] e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. [19] E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
(CCC 295) Noi crediamo che il mondo è stato creato da Dio secondo la sua sapienza [Sap 9,9]. Non è il prodotto di una qualsivoglia necessità, di un destino cieco o del caso. Noi crediamo che il mondo trae origine dalla libera volontà di Dio, il quale ha voluto far partecipare le creature al suo essere, alla sua saggezza e alla sua bontà: “Tu hai creato tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono” (Ap 4,11). “Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza” (Sal 104,24). “Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature” (Sal 145,9). (CCC 296) Noi crediamo che Dio, per creare, non ha bisogno di nulla di preesistente né di alcun aiuto [Concilio Vaticano I: DS 3022]. La creazione non è neppure una emanazione necessaria della sostanza divina [Ibid.: DS 3023-3024]. Dio crea liberamente “dal nulla”: [Concilio Lateranense IV: DS 800; Concilio Vaticano I: DS 3025]. Che vi sarebbe di straordinario se Dio avesse tratto il mondo da una materia preesistente? Un artigiano umano, quando gli si dà un materiale, ne fa tutto ciò che vuole. Invece la potenza di Dio si manifesta precisamente in questo, che egli parte dal nulla per fare tutto ciò che vuole [San Teofilo d'Antiochia, Ad Autolycum, 2, 4: PG 6, 1052].

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