Gen 1, 27b A immagine di Dio lo creò

(Gen 1, 27b) A immagine di Dio lo creò

[27b] A immagine di Dio lo creò;
(CCC 358) Dio ha creato tutto per l'uomo [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 12; 24; 39], ma l'uomo è stato creato per servire e amare Dio e per offrirgli tutta la creazione: “Qual è dunque l'essere che deve venire all'esistenza circondato di una tale considerazione? È l'uomo, grande e meravigliosa figura vivente, più prezioso agli occhi di Dio dell'intera creazione: è l'uomo, è per lui che esistono il cielo e la terra e il mare e la totalità della creazione, ed è alla sua salvezza che Dio ha dato tanta importanza da non risparmiare, per lui, neppure il suo Figlio unigenito. Dio infatti non ha mai cessato di tutto mettere in atto per far salire l'uomo fino a sé e farlo sedere alla sua destra” [San Giovanni Crisostomo, Sermones in Genesim, 2, 1: PG 54, 587-588]. (CCC 359) “In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo” [Gaudium et spes, 22]: “Il beato Apostolo ci ha fatto sapere che due uomini hanno dato principio al genere umano: Adamo e Cristo. [...] “Il primo uomo, Adamo, - dice - divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. Quel primo fu creato da quest'ultimo, dal quale ricevette l'anima per vivere. [...] Il secondo Adamo plasmò il primo e gli impresse la propria immagine. E così avvenne poi che egli ne prese la natura e il nome, per non dover perdere ciò che egli aveva fatto a sua immagine. C'è un primo Adamo e c'è un ultimo Adamo. Il primo ha un inizio, l'ultimo non ha fine. Proprio quest'ultimo infatti è veramente il primo, dal momento che dice: “Sono io, io solo, il primo e anche l'ultimo” [San Pietro Crisologo, Sermones, 117, 1-2: PL 52, 520]. (CCC 360) A motivo della comune origine il genere umano forma una unità. Dio infatti “creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini” (At 17,26; Tb 8,6): “Meravigliosa visione che ci fa contemplare il genere umano nell'unità della sua origine in Dio [...]; nell'unità della sua natura, composta ugualmente presso tutti di un corpo materiale e di un'anima spirituale; nell'unità del suo fine immediato e della sua missione nel mondo; nell'unità del suo “habitat”: la terra, dei cui beni tutti gli uomini, per diritto naturale, possono usare per sostentare e sviluppare la vita; nell'unità del suo fine soprannaturale: Dio stesso, al quale tutti devono tendere; nell'unità dei mezzi per raggiungere tale fine; [...] nell'unità del suo riscatto operato per tutti da Cristo” [Pio XII, Lett. enc. Summi Pontificatus; Conc. Ecum. Vat. II, Nostra aetate, 1]. (CCC 361) “Questa legge di solidarietà umana e di carità” [Summi Pontificatus], senza escludere la ricca varietà delle persone, delle culture e dei popoli, ci assicura che tutti gli uomini sono veramente fratelli.

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