Gen 1, 27c Maschio e femmina li creò.

(Gen 1, 27c) Maschio e femmina li creò.

[27c] Maschio e femmina li creò.
(CCC 369) L'uomo e la donna sono creati, cioè sono voluti da Dio: in una perfetta uguaglianza per un verso, in quanto persone umane, e, per l'altro verso, nel loro rispettivo essere di maschio e di femmina. “Essere uomo”, “essere donna” è una realtà buona e voluta da Dio: l'uomo e la donna hanno una insopprimibile dignità, che viene loro direttamente da Dio, loro Creatore [Gen 2,7.22]. L'uomo e la donna sono, con una identica dignità, “a immagine di Dio”. Nel loro “essere-uomo” ed “essere-donna”, riflettono la sapienza e la bontà del Creatore. (CCC 370) Dio non è a immagine dell'uomo. Egli non è né uomo né donna. Dio è puro spirito, e in lui, perciò, non c'è spazio per le differenze di sesso. Ma le “perfezioni” dell'uomo e della donna riflettono qualche cosa dell'infinita perfezione di Dio: quelle di una madre [Is 49,14-15; 66,13; Sal 131,2-3] e quelle di un padre e di uno sposo [Os 11,1-4; Ger 3,4-19]. (CCC 383) “Dio non creò l'uomo lasciandolo solo: fin da principio "maschio e femmina li creò" (Gen 1,27), e la loro unione costituisce la prima forma di comunione di persone” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 12]. (CCC 2331) “Dio è amore e vive in se stesso un mistero di comunione e di amore. Creandola a sua immagine […] Dio iscrive nell'umanità dell'uomo e della donna la vocazione, e quindi la capacità e la responsabilità dell'amore e della comunione” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 11]. “Dio creò l'uomo a sua immagine, […] maschio e femmina li creò” (Gen 1,27); “siate fecondi e moltiplicatevi” (Gen 1,28); “Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati” (Gen 5,1-2).

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