Es 19, 16-20 Il Signore chiamò Mosè sulla vetta

(Es 19, 16-20) Il Signore chiamò Mosè sulla vetta
[16] Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell'accampamento fu scosso da tremore. [17] Allora Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte. [18] Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. [19] Il suono della tromba diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono. [20] Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì.
(CCC 2085) Il Dio unico e vero rivela innanzi tutto la sua gloria ad Israele [Es 19,16-25; 24,15-18]. La rivelazione della vocazione e della verità dell'uomo è legata alla Rivelazione di Dio. L'uomo ha la vocazione di manifestare Dio agendo in conformità con il suo essere creato “ad immagine e somiglianza di Dio” (Gn 1,26): “Non ci saranno mai altri dei, o Trifone, né mai ce ne sono stati fin dalle origini […], all'infuori di colui che ha creato e ordinato l'universo. Noi non pensiamo che il nostro Dio differisca dal vostro. E' lo stesso che ha fatto uscire i vostri padri dall'Egitto con mano potente e braccio teso. Noi non riponiamo le nostre speranze in qualche altro dio - non ce ne sono - ma nello stesso Dio in cui voi sperate, il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe” [San Giustino, Dialogus cum Tryphone Iudaeo, 11, 1: PG 6, 497].

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