Es 31, 18 Gli diede le due tavole della Testimonianza

(Es 31, 18) Gli diede le due tavole della Testimonianza
[18] Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio.
(CCC 700) Il dito. “Con il dito di Dio” Gesù scaccia “i demoni” (Lc 11,20). Se la Legge di Dio è stata scritta su tavole di pietra “dal dito di Dio” (Es 31,18), “la lettera di Cristo”, affidata alle cure degli Apostoli, è “scritta con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei […] cuori” (2Cor 3,3). L'inno “Veni, Creator Spiritus” invoca lo Spirito Santo come “dexterae Dei tu digitus - dito della mano di Dio” (Domenica di Pentecoste, Inno ai I e II Vespri: Liturgia delle ore, v. 2). (CCC 2056) La parola “Decalogo” significa alla lettera “dieci parole” (Es 34,28; Dt 4,13; 10,4). Queste “dieci parole” Dio le ha rivelate al suo popolo sulla santa montagna. Le ha scritte con il suo “dito” [Es 31,18; Dt 5,22], a differenza degli altri precetti scritti da Mosè [Dt 31,9.24]. Esse sono parole di Dio per eccellenza. Ci sono trasmesse nel libro dell'Esodo [Es 20,1-17] e in quello del Deuteronomio [Dt 5,6-22]. Fin dall'Antico Testamento i Libri Sacri fanno riferimento alle “dieci parole” [Os 4,2; Ger 7,9; Ez 18,5-9]. Ma è nella Nuova Alleanza in Gesù Cristo che sarà rivelato il loro pieno senso. (CCC 2058) Le “dieci parole” riassumono e proclamano la Legge di Dio: “Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con voce poderosa, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede” (Dt 5,22). Perciò queste due tavole sono chiamate “la Testimonianza” (Es 25,16). Esse contengono infatti le clausole dell'Alleanza conclusa tra Dio e il suo popolo. Queste “tavole della Testimonianza” (Es 31,18; 32,15; 34,29) devono essere collocate nell'“arca” (Es 25,16; Es 40,1-3).

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