Es 32, 15-16 Tavole della Testimonianza opera di Dio

(Es 32, 15-16) Tavole della Testimonianza opera di Dio
[15] Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra. [16] Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.
(CCC 2058) Le “dieci parole” riassumono e proclamano la Legge di Dio: “Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con voce poderosa, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e me le diede” (Dt 5,22). Perciò queste due tavole sono chiamate “la Testimonianza” (Es 25,16). Esse contengono infatti le clausole dell'Alleanza conclusa tra Dio e il suo popolo. Queste “tavole della Testimonianza” (Es 31,18; 32,15; 34,29) devono essere collocate nell'“arca” (Es 25,16; Es 40,1-3). (CCC 2059) Le “dieci parole” sono pronunciate da Dio durante una teofania (“Il Signore vi ha parlato faccia a faccia sul monte dal fuoco”: Dt 5,4). Appartengono alla rivelazione che Dio fa di se stesso e della sua gloria. Il dono dei comandamenti è dono di Dio stesso e della sua santa volontà. Facendo conoscere le sue volontà, Dio si rivela al suo popolo. (CCC 2060) Il dono dei comandamenti e della Legge fa parte dell'Alleanza conclusa da Dio con i suoi. Secondo il libro dell'Esodo, la rivelazione delle “dieci parole” viene accordata tra la proposta dell'Alleanza [Es 19] e la sua stipulazione [Es 24], dopo che il popolo si è impegnato a “fare” tutto ciò che il Signore aveva detto e ad “obbedirvi” (Es 24,7). Il Decalogo non viene mai trasmesso se non dopo la rievocazione dell'Alleanza (Il Signore nostro Dio ha stabilito con noi un'alleanza sull'Oreb: Dt 5,2).

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