Gen 15, 1-3 Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo.

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(Gen 15, 1-3) Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo

[1] Dopo tali fatti, questa parola del Signore fu rivolta ad Abram in visione: "Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande". [2] Rispose Abram: "Mio Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è Eliezer di Damasco". [3] Soggiunse Abram: "Ecco a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede".
(CCC 762) La preparazione remota della riunione del popolo di Dio comincia con la vocazione di Abramo, al quale Dio promette che diverrà padre di “un grande popolo” (Gen 12,2; cf Gen 15,5-6). La preparazione immediata comincia con l'elezione di Israele come popolo di Dio [Es 19,5-6; Dt 7,6]. Con la sua elezione, Israele deve essere il segno della riunione futura di tutte le nazioni [Is 2,2-5; Mi 4,1-4]. Ma già i profeti accusano Israele di aver rotto l'Alleanza e di essersi comportato come una prostituta [Os 1; Is 1,2-4; Ger 2; ecc]. Essi annunziano un'Alleanza Nuova ed Eterna [Ger 31,31-34; Is 55,3]. “Cristo istituì questo Nuovo Patto” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 9]. (CCC 2374) Grande è la sofferenza delle coppie che si scoprono sterili. “Che mi darai? - chiede Abramo a Dio - Io me ne vado senza figli… ” (Gen 15,2). “Dammi dei figli, se no io muoio!”, grida Rachele al marito Giacobbe (Gen 30,1). (CCC 146) Abramo realizza così la definizione della fede data dalla lettera agli Ebrei: “La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono” (Eb 11,1). “Abramo ebbe fede in Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia” (Rm 4,3) [Gen 15,6]. “Forte in [questa] fede” (Rm 4,20), Abramo è diventato “padre di tutti quelli che credono” (Rm 4,11.18; cf Gen 15,5).

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