Gen 18, 16-20 Il loro peccato è molto grave

(Gen 18, 16-20) Il loro peccato è molto grave
[16] Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. [17] Il Signore diceva: "Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare, [18] mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? [19] Infatti io l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso". [20] Disse allora il Signore: "Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave.
(CCC 2571) Avendo creduto in Dio [Gen 15,6], camminando alla sua presenza e in alleanza con lui [Gen 17,1-2], il patriarca è pronto ad accogliere sotto la propria tenda l'Ospite misterioso: è la stupenda ospitalità di Mamre, preludio all'annunciazione del vero Figlio della Promessa [Gen 18,1-15; Lc 1,26-38]. Da quel momento, avendogli Dio confidato il proprio Disegno, il cuore di Abramo è in sintonia con la compassione del suo Signore per gli uomini, ed egli osa intercedere per loro con una confidenza audace [Gen 18,16-33]. (CCC 1865) Il peccato trascina al peccato; con la ripetizione dei medesimi atti genera il vizio. Ne derivano inclinazioni perverse che ottenebrano la coscienza e alterano la concreta valutazione del bene e del male. In tal modo il peccato tende a riprodursi e a rafforzarsi, ma non può distruggere il senso morale fino alla sua radice. (CCC 1867) La tradizione catechistica ricorda pure che esistono “peccati che gridano verso il cielo”. Gridano verso il cielo: il sangue di Abele [Gen 4,10]; il peccato dei Sodomiti [Gen 18,20; 19,13]; il lamento del popolo oppresso in Egitto [Es 3,7-10]; il lamento del forestiero, della vedova e dell'orfano [Es 22,20-22]; l'ingiustizia verso il salariato [Dt 24,14-15; Gc 5,4].

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