1Re 18, 27-29 Elia incominciò a burlarsi di loro

(1Re 18, 27-29) Elia incominciò a burlarsi di loro
[27] A mezzogiorno Elia incominciò a burlarsi di loro dicendo: «Gridate più forte perché egli è certamente dio, però forse è occupato o ha degli affari o è in viaggio; forse dorme e deve essere svegliato!». [28] Essi si misero a gridare più forte e a farsi incisioni con spade e lance, secondo la loro usanza, fino a versare sangue. [29] Passato mezzogiorno, continuarono a smaniare fino al tempo di offrire l'oblazione; ma non si ebbe né voce né risposta né segno d' attenzione.
(CCC 2583) Dopo aver imparato la misericordia nel suo ritiro presso il torrente Cherit, Elia insegna alla vedova di Zarepta la fede nella Parola di Dio, fede che egli conferma con la sua preghiera insistente: Dio fa tornare in vita il figlio della vedova [1Re 17,7-24]. Al momento del sacrificio sul monte Carmelo, prova decisiva per la fede del popolo di Dio, è per la sua supplica che il fuoco del Signore consuma l'olocausto, “all'ora in cui si presenta l'offerta della sera”: “Rispondimi, Signore, rispondimi!” (1Re 18,37); queste stesse parole di Elia sono riprese dalle liturgie orientali nell'epiclesi eucaristica [1Re 18,20-39]. Infine, riprendendo il cammino nel deserto verso il luogo dove il Dio vivo e vero si è rivelato al suo popolo, Elia, come Mosè, entra “in una caverna” finché “passi” la presenza misteriosa di Dio [1Re 19,1-14; Es 33,19-23]. Ma è soltanto sul monte della trasfigurazione che si svelerà colui di cui essi cercano il volto: [Lc 9,28-36] la conoscenza della gloria di Dio rifulge sul volto di Cristo crocifisso e risorto [2Cor 4,6 ].

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