1Re 21, 1-6 Cedimi la tua vigna

1 Re 21
(1Re 21, 1-6) Cedimi la tua vigna

[1] In seguito si verificò il fatto seguente. Nabot di Izreel aveva una vigna attigua al palazzo di Acab, re di Samaria. [2] Acab disse a Nabot: «Cedimi la tua vigna e ne farò un orto, giacché è vicina al mio palazzo. Al suo posto ti darò una vigna migliore o, se preferisci, ti darò il denaro corrispondente». [3] Ma Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei antenati!». [4] Acab rientrò in casa triste e adirato a causa di questa risposta che Nabot di Izreel gli aveva dato, allorché disse: «Non ti cederò l'eredità dei miei antenati». Si gettò sul suo letto, volse la faccia da un lato e non prese cibo. [5] Gezabele, sua moglie, andò da lui e gli disse: «Perché il tuo animo è così abbattuto e non vuoi prendere cibo?». [6] Le rispose: «Ho parlato a Nabot di Izreel dicendogli: "Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, ti darò un' altra vigna al suo posto", ma egli rispose: "Non ti cederò la mia vigna"».
(CCC 2536) Il decimo comandamento proibisce l'avidità e il desiderio di appropriarsi senza misura dei beni terreni; vieta la cupidigia sregolata, generata dalla smodata brama delle ricchezze e del potere in esse insito. Proibisce anche il desiderio di commettere un'ingiustizia, con la quale si danneggerebbe il prossimo nei suoi beni temporali: “La formula: Non desiderare è come un avvertimento generale che ci spinge a moderare il desiderio e l'avidità delle cose altrui. C'è infatti in noi una latente sete di cupidigia per tutto ciò che non è nostro; sete mai sazia, di cui la Sacra Scrittura scrive: L'avaro non sarà mai sazio del suo denaro (Qo 5,9) [Catechismo Romano, 3, 10, 13].

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