1Re 6, 23-28 Fece due cherubini di legno d'ulivo

(1Re 6, 23-28) Fece due cherubini di legno d'ulivo
[23] Nella cella poi fece due cherubini di legno d'ulivo, alti ciascuno dieci cubiti. [24] Un'ala del cherubino misurava cinque cubiti e l'altra ala del cherubino misurava pur essa cinque cubiti: c'erano dieci cubiti dall'estremità di un'ala all'estremità dell'altra. [25] Il secondo cherubino era pure di dieci cubiti; identica era la dimensione e identica la figura dei due cherubini. [26] L'altezza del primo cherubino era di dieci cubiti, e così anche quella del secondo. [27] Collocò i due cherubini nell'interno del tempio, in fondo; qui tenevano le loro ali distese in modo che l'ala del primo toccava la parete e l'ala del secondo toccava la parete opposta e le ali di mezzo al tempio si toccavano, ala ad ala. [28] Rivestì d'oro i cherubini.
(CCC 2129) L'ingiunzione divina comportava il divieto di qualsiasi rappresentazione di Dio fatta dalla mano dell'uomo. Il Deuteronomio spiega: “Poiché non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, perché non vi corrompiate e non vi facciate l'immagine scolpita di qualche idolo” (Dt 4,15-16). E' il Dio assolutamente trascendente che si è rivelato a Israele. “Egli è tutto”, ma, al tempo stesso, è “al di sopra di tutte le sue opere” (Sir 43,27-28). Egli è “lo stesso autore della bellezza” (Sap 13,3). (CCC 2130) Tuttavia, fin dall'Antico Testamento, Dio ha ordinato o permesso di fare immagini che simbolicamente conducessero alla salvezza operata dal Verbo incarnato: così il serpente di rame [Nm 21,4-9; Sap 16,5-14; Gv 3,14-15], l'arca dell'Alleanza e i cherubini [Es 25,10-22; 1Re 6,23-28; 7,23-26].

Post più popolari