Dt 25, 13-15 Chi commette ingiustizia è in abominio

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(Dt 25, 13-15) Chi commette ingiustizia è in abominio

[13] Non avrai nel tuo sacco due pesi diversi, uno grande e uno piccolo. [14] Non avrai in casa due tipi di efa, una grande e una piccola. [15] Terrai un peso completo e giusto, terrai un'efa completa e giusta, perché tu possa aver lunga vita nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti. [16] Poiché chiunque compie tali cose, chiunque commette ingiustizia è in abominio al Signore tuo Dio.
(CCC 2409) Ogni modo di prendere e di tenere ingiustamente i beni del prossimo, anche se non è in contrasto con le disposizioni della legge civile, è contrario al settimo comandamento. Così, tenere deliberatamente cose avute in prestito o oggetti smarriti; commettere frode nel commercio [Dt 25,13-16]; pagare salari ingiusti [Dt 24,14-15; Gc 5,4]; alzare i prezzi, speculando sull'ignoranza o sul bisogno altrui [Am 8,4-6]. Sono pure moralmente illeciti: la speculazione, con la quale si agisce per far artificiosamente variare la stima dei beni, in vista di trarne un vantaggio a danno di altri; la corruzione, con la quale si svia il giudizio di coloro che devono prendere decisioni in base al diritto; l'appropriazione e l'uso privato dei beni sociali di un'impresa; i lavori eseguiti male, la frode fiscale, la contraffazione di assegni e di fatture, le spese eccessive, lo sperpero. Arrecare volontariamente un danno alle proprietà private o pubbliche è contrario alla legge morale ed esige il risarcimento.

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