Ne 13, 19-22 Santificare il giorno del sabato

(Ne 13, 19-22) Santificare il giorno del sabato
[19] Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell'ombra della sera, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse e che non si riaprissero fino dopo il sabato; collocai alcuni miei servi alle porte, perché nessun carico entrasse in città durante il sabato. [20] Così i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme. [21] Allora io protestai contro di loro e dissi: "Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete un'altra volta, vi farò arrestare". Da quel momento non vennero più in giorno di sabato. [22] Ordinai ai leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricordati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo la tua grande misericordia!
(CCC 2190) Il sabato, che rappresentava il compimento della prima creazione, è sostituito dalla domenica, che ricorda la nuova creazione, iniziata con la Risurrezione di Cristo. (CCC 2191) La Chiesa celebra il giorno della Risurrezione di Cristo nell'ottavo giorno, che si chiama giustamente giorno del Signore, o domenica [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 106]. (CCC 2175) La domenica si distingue nettamente dal sabato al quale, ogni settimana, cronologicamente succede, e del quale, per i cristiani, sostituisce la prescrizione rituale. Porta a compimento, nella pasqua di Cristo, la verità spirituale del sabato ebraico ed annuncia il riposo eterno dell'uomo in Dio. Infatti, il culto della legge preparava il mistero di Cristo, e ciò che vi si compiva prefigurava qualche aspetto relativo a Cristo [1Cor 10,11]: “Coloro che vivevano nell'antico ordine di cose si sono rivolti alla nuova speranza, non più guardando al sabato, ma vivendo secondo la domenica, giorno in cui è sorta la nostra vita, per la grazia del Signore e per la sua morte” [Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula ad Magnesios, 9, 1].

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