Sal 138, 1-2 Ti rendo grazie per la tua fedeltà

(Sal 138, 1-2) Ti rendo grazie per la tua fedeltà
[1] Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli, [2] mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia: hai reso la tua promessa più grande di ogni fama.
(CCC 304) Spesso si nota che lo Spirito Santo, autore principale della Sacra Scrittura, attribuisce delle azioni a Dio, senza far cenno a cause seconde. Non si tratta di “un modo di parlare” primitivo, ma di una maniera profonda di richiamare il primato di Dio e la sua signoria assoluta sulla storia e sul mondo [Is 10,5-15; 45,5-7; Dt 32,39; Sir 11,14] educando così alla fiducia in lui. La preghiera dei salmi è la grande scuola di questa fiducia [Sal 22; 32; 35; 103; 138; e altri]. (CCC 214) Dio, “colui che è”, si è rivelato a Israele come colui che è “ricco di grazia e di fedeltà” (Es 34,6). Questi due termini esprimono in modo sintetico le ricchezze del nome divino. In tutte le sue opere Dio mostra la sua benevolenza, la sua bontà, la sua grazia, il suo amore; ma anche la sua affidabilità, la sua costanza, la sua fedeltà, la sua verità. “Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia” (Sal 138,2; 85,11). Egli è la verità, perché “Dio è luce e in lui non ci sono tenebre” (1Gv 1,5); egli è “amore”, come insegna l'apostolo Giovanni (1Gv 4,8).

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