Sal 51, 19 Uno spirito contrito è sacrificio a Dio

(Sal 51, 19) Uno spirito contrito è sacrificio a Dio
[19] Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
(CCC 1428) Ora, l'appello di Cristo alla conversione continua a risuonare nella vita dei cristiani. Questa seconda conversione è un impegno continuo per tutta la Chiesa che “comprende nel suo seno i peccatori” e che, “santa insieme e sempre bisognosa di purificazione, incessantemente si applica alla penitenza e al suo rinnovamento” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 8]. Questo sforzo di conversione non è soltanto un'opera umana. E' il dinamismo del “cuore contrito” [Sal 51,19] attirato e mosso dalla grazia [Gv 6,44; 12,32] a rispondere all'amore misericordioso di Dio che ci ha amati per primo [1 Gv 4,10]. (CCC 2100) Per essere autentico, il sacrificio esteriore deve essere espressione del sacrifico spirituale: “Uno spirito contrito è sacrificio...” (Sal 51,19). I profeti dell'Antica Alleanza spesso hanno denunciato i sacrifici compiuti senza partecipazione interiore [Am 5,21-25] o disgiunti dall'amore del prossimo [Is 1,10-20]. Gesù richiama le parole del profeta Osea: “Misericordia io voglio, non sacrificio” (Mt 9,13; 12,7) [Os 6,6]. L'unico sacrificio perfetto è quello che Cristo ha offerto sulla croce in totale oblazione all'amore del Padre e per la nostra salvezza [Eb 9,13-14]. Unendoci al suo sacrificio, possiamo fare della nostra vita un sacrificio a Dio.

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