Sap 2, 23-24 Dio ha creato l'uomo per l'immortalità

(Sap 2, 23-24) Dio ha creato l'uomo per l'immortalità
[23] Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità; lo fece a mmagine della propria natura. [24] Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.
(CCC 391) Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c'è una voce seduttrice, che si oppone a Dio [Gen 3,1-5], la quale, per invidia, li fa cadere nella morte [Sap 2,24]. La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo [Gv 8,44; Ap 12,9]. La Chiesa insegna che all'inizio era un angelo buono, creato da Dio. “Diabolus enim et alii daemones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali - Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi” [Concilio Lateranense IV (1215): DS 800]. (CCC 2538) Il decimo comandamento esige che si bandisca dal cuore umano l'invidia. Allorché il profeta Natan volle suscitare il pentimento del re Davide, gli narrò la storia del povero che possedeva soltanto una pecora, la quale era per lui come una figlia, e del ricco che, malgrado avesse bestiame in gran numero, invidiava quel povero e finì per portargli via la sua pecora [2Sam 12,1-4]. L'invidia può condurre ai peggiori misfatti [Gen 4,3-8; 1Re 21,1-29]. “La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo” (Sap 2,24). “Noi ci facciamo guerra vicendevolmente, ed è l'invidia ad armarci gli uni contro gli altri. [...] Se tutti si accaniscono così a far vacillare il corpo di Cristo, dove si arriverà? Siamo quasi in procinto di snervarlo. […] Ci diciamo membra di un medesimo organismo e ci divoriamo come farebbero le belve” [San Giovanni Crisostomo, In epistulam II ad Corinthios, homilia 27, 3-4: PG 61, 588].

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