Ger 2, 16-19 Non si parlerà più dell'arca dell'alleanza

(Ger 2, 16-19) Non si parlerà più dell'arca dell'alleanza
[16] Quando poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei giorni - dice il Signore - non si parlerà più dell'arca dell'alleanza del Signore; nessuno ci penserà né se ne ricorderà; essa non sarà rimpianta né rifatta. [17] In quel tempo chiameranno Gerusalemme trono del Signore; tutti i popoli vi si raduneranno nel nome del Signore e non seguiranno più la caparbietà del loro cuore malvagio. [18] In quei giorni la casa di Giuda andrà verso la casa di Israele e tutte e due torneranno insieme dalla regione settentrionale nel paese che io avevo dato in eredità ai loro padri. [19] Io pensavo: Come vorrei considerarti tra i miei figli e darti una terra invidiabile, un'eredità che sia l'ornamento più prezioso dei popoli! Io pensavo: Voi mi direte: Padre mio, e non tralascerete di seguirmi.
(CCC 2795) Il simbolo dei cieli ci rimanda al mistero dell'Alleanza che viviamo quando preghiamo il Padre nostro. Egli è nei cieli: questa è la sua dimora; la casa del Padre è dunque la nostra “patria”. Il peccato ci ha esiliati dalla terra dell'Alleanza [Gen 3] ed è verso il Padre, verso il cielo, che ci fa tornare la conversione del cuore [Ger 3,19-4,1 a; Lc 15,18; Lc 15,21]. Ora, è in Cristo che il cielo e la terra sono riconciliati, [Is 45,8; Sal 85,12] perché il Figlio “è disceso dal cielo”, da solo, e al cielo fa tornare noi insieme con lui, per mezzo della sua croce, della sua Risurrezione e della sua Ascensione [Gv 12,32; 14,2-3; 16,28; 20,17; Ef 4,9-10; Eb 1,3; 2,13].

Post più popolari