Ger 2, 2-3 Israele era cosa sacra al Signore

(Ger 2, 2-3) Israele era cosa sacra al Signore
[2] "Va' e grida agli orecchi di Gerusalemme: Così dice il Signore: Mi ricordo di te, dell'affetto della tua giovinezza, dell'amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto,in una terra non seminata. [3] Israele era cosa sacra al Signore la primizia del suo raccolto; quanti ne mangiavano dovevano pagarla, la sventura si abbatteva su di loro. Oracolo del Signore.
(CCC 762) La preparazione remota della riunione del Popolo di Dio comincia con la vocazione di Abramo, al quale Dio promette che diverrà padre di “un grande popolo” (Gen 12,2; cf. Gen 15,5-6). La preparazione immediata comincia con l'elezione di Israele come Popolo di Dio [Es 19,5-6; Dt 7,6]. Con la sua elezione, Israele deve essere il segno della riunione futura di tutte le nazioni [Is 2,2-5; Mi 4,1-4]. Ma già i profeti accusano Israele di aver rotto l'Alleanza e di essersi comportato come una prostituta [Os 1; Is 1,2-4; Ger 2; ecc]. Essi annunziano un'Alleanza Nuova ed Eterna [Ger 31,31-34; Is 55,3]. “Cristo istituì questo Nuovo Patto” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 9]. (CCC 1611) Vedendo l'Alleanza di Dio con Israele sotto l'immagine di un amore coniugale esclusivo e fedele [Os 1-3; Is 54; 62; Ger 2-3; 31; Ez 16; 23], i profeti hanno preparato la coscienza del popolo eletto ad una intelligenza approfondita dell'unicità e dell'indissolubilità del matrimonio [Ml 2,13-17]. I libri di Rut e di Tobia offrono testimonianze commoventi di un alto senso del matrimonio, della fedeltà e della tenerezza degli sposi. La Tradizione ha sempre visto nel Cantico dei Cantici un'espressione unica dell'amore umano, in quanto è riflesso dell'amore di Dio, amore “forte come la morte” che “le grandi acque non possono spegnere” (Ct 8,6-7).

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