Is 10, 9-11 La mia mano ha raggiunto i regni degli idoli

(Is 10, 9-11) La mia mano ha raggiunto i regni degli idoli
[9] Forse come Càrchemis non è anche Calne? Come Arpad non è forse Amat? Come Damasco non è forse Samaria? [10] Come la mia mano ha raggiunto quei regni degli idoli, le cui statue erano più numerose di quelle di Gerusalemme e di Samaria, [11] non posso io forse, come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, fare anche a Gerusalemme e ai suoi simulacri?".
(CCC 304) Spesso si nota che lo Spirito Santo, autore principale della Sacra Scrittura, attribuisce delle azioni a Dio, senza far cenno a cause seconde. Non si tratta di “un modo di parlare” primitivo, ma di una maniera profonda di richiamare il primato di Dio e la sua signoria assoluta sulla storia e sul mondo [Is 10,5-15; 45,5-7; Dt 32,39; Sir 11,14] educando così alla fiducia in lui. La preghiera dei salmi è la grande scuola di questa fiducia [Sal 22; 32; 35; 103; 138; e altri].

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