Is 44, 9-10 I fabbricatori di idoli sono tutti vanità

(Is 44, 9-10) I fabbricatori di idoli sono tutti vanità
[9] I fabbricatori di idoli sono tutti vanità e le loro opere preziose non giovano a nulla; ma i loro devoti non vedono né capiscono affatto e perciò saranno coperti di vergogna. [10] Chi fabbrica un dio e fonde un idolo senza cercarne un vantaggio?
(CCC 2112) Il primo comandamento condanna il politeismo. Esige dall'uomo di non credere in altri dèi che Dio, di non venerare altre divinità che l'Unico. La Scrittura costantemente richiama a questo rifiuto degli idoli che sono “argento e oro, opera delle mani dell'uomo”, i quali “hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono...”. Questi idoli vani rendono l'uomo vano: “Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida” (Sal 115,4-5.8; cf. Is 44,9-20; Ger 10,1-16; Dn 14,1-30; Bar 6; Sap 13,1-15,19). Dio, al contrario, è il “Dio vivente” (Gs 3,10; Sal 42,3), che fa vivere e interviene nella storia.

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