Is 50, 5-10 Ho presentato il dorso ai flagellatori

(Is 50, 5-10) Ho presentato il dorso ai flagellatori
Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come gli iniziati. [5] Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. [6] Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. [7] Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto confuso, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare deluso. [8] È vicino chi mi rende giustizia; chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me. [9] Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole? Ecco, come una veste si logorano tutti, la tignola li divora. [10] Chi tra di voi teme il Signore, ascolti la voce del suo servo! Colui che cammina nelle tenebre, senza avere luce, speri nel nome del Signore, si appoggi al suo Dio.
(CCC 713) I tratti del Messia sono rivelati soprattutto nei canti del Servo [Is 42,1-9; Mt 12,18-21; Gv 1,32-34, e anche Is 49,1-6; Mt 3,17; Lc 2,32, e infine Is 50,4-10 e 52,13-15; 53,12]. Questi canti annunziano il significato della passione di Gesù, e indicano così in quale modo egli avrebbe effuso lo Spirito Santo per vivificare la moltitudine: non dall'esterno, ma assumendo la nostra “condizione di servi” [Fil 2,7]. Prendendo su di sé la nostra morte, può comunicarci il suo Spirito di vita.

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