Is 58, 6-7 Dividere il pane con l'affamato

(Is 58, 6-7) Dividere il pane con l'affamato
[6] Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? [7] Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?
(CCC 2447) Le opere di misericordia sono le azioni caritatevoli con le quali soccorriamo il nostro prossimo nelle sue necessità corporali e spirituali [Is 58,6-7; Eb 13,3]. Istruire, consigliare, consolare, confortare sono opere di misericordia spirituale, come pure perdonare e sopportare con pazienza. Le opere di misericordia corporale consistono segnatamente nel dare da mangiare a chi ha fame, nell'ospitare i senza tetto, nel vestire chi ha bisogno di indumenti, nel visitare gli ammalati e i prigionieri, nel seppellire i morti [Mt 25,31-46]. Tra queste opere, fare l'elemosina ai poveri [Tb 4,5-11; Sir 17,18] è una delle principali testimonianze della carità fraterna: è pure una pratica di giustizia che piace a Dio [Mt 6,2-4]: “Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare faccia altrettanto (Lc 3,11). “Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, e tutto sarà puro per voi” (Lc 11,41). “Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: ‘Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi’, ma non date loro il necessario per il corpo, che giova?” (Gc 2,15-16; cf 1Gv 3,17).

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