Am 5, 21-25 Non gradisco i vostri doni e le vittime grasse

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(Am 5, 21-25) Non gradisco i vostri doni e le vittime grasse
[21] Io detesto, respingo le vostre feste e non gradisco le vostre riunioni; [22] anche se voi mi offrite olocausti, io non gradisco i vostri doni e le vittime grasse come pacificazione io non le guardo. [23] Lontano da me il frastuono dei tuoi canti: il suono delle tue arpe non posso sentirlo! [24] Piuttosto scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne. [25] Mi avete forse offerto vittime e oblazioni nel deserto per quarant'anni, o Israeliti?
(CCC 2100) Per essere autentico, il sacrificio esteriore deve essere espressione del sacrifico spirituale: “Uno spirito contrito è sacrificio...” (Sal 51,19). I profeti dell'Antica Alleanza spesso hanno denunciato i sacrifici compiuti senza partecipazione interiore [Am 5,21-25] o disgiunti dall'amore del prossimo [Is 1,10-20]. Gesù richiama le parole del profeta Osea: “Misericordia io voglio, non sacrificio” (Mt 9,13; 12,7) [Os 6,6]. L'unico sacrificio perfetto è quello che Cristo ha offerto sulla croce in totale oblazione all'amore del Padre e per la nostra salvezza [Eb 9,13-14]. Unendoci al suo sacrificio, possiamo fare della nostra vita un sacrificio a Dio. (CCC 1435) La conversione si realizza nella vita quotidiana attraverso gesti di riconciliazione, attraverso la sollecitudine per i poveri, l'esercizio e la difesa della giustizia e del diritto [Am 5,24; Is 1,17], attraverso la confessione delle colpe ai fratelli, la correzione fraterna, la revisione di vita, l'esame di coscienza, la direzione spirituale, l'accettazione delle sofferenze, la perseveranza nella persecuzione a causa della giustizia. Prendere la propria croce, ogni giorno, e seguire Gesù è la via più sicura della penitenza [Lc 9,23].

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