Mi 2, 1-2 Guai a coloro che meditano l'iniquità

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(Mi 2, 1-2) Guai a coloro che meditano l'iniquità
[1] Guai a coloro che meditano l'iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell'alba lo compiono, perchè in mano loro è il potere. [2] Sono avidi di campi e li usurpano, di case, e se le prendono. Così opprimono l'uomo e la sua casa, il proprietario e la sua eredità.
(CCC 2534) Il decimo comandamento sdoppia e completa il nono, che verte sulla concupiscenza della carne. Il decimo proibisce la cupidigia dei beni altrui, che è la radice del furto, della rapina e della frode, vietati dal settimo comandamento. “La concupiscenza degli occhi” (1Gv 2,16) porta alla violenza e all'ingiustizia, proibite dal quinto comandamento [Mic 2,2]. La bramosia, come la fornicazione, trova origine nell'idolatria vietata nelle prime tre prescrizioni della Legge [Sap 14,12]. Il decimo comandamento riguarda l'intenzione del cuore; insieme con il nono riassume tutti i precetti della Legge.

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