7. Quali sono le prime tappe della Rivelazione di Dio?


7. Quali sono le prime tappe della Rivelazione di Dio?

(Comp 7) Dio, fin dal principio, si manifesta ai progenitori, Adamo ed Eva, e li invita ad un'intima comunione con lui. Dopo la loro caduta, non interrompe la sua rivelazione e promette la salvezza per tutta la loro discendenza. Dopo il diluvio, stipula con Noè un'alleanza tra lui e tutti gli esseri viventi.

“In Sintesi”
(CCC 70) Al di là della testimonianza che dà di se stesso nelle cose create, Dio si è manifestato ai nostri progenitori. Ha loro parlato e, dopo la caduta, ha loro promesso la salvezza [Gen 3,15 ] ed offerto la sua Alleanza. (CCC 71) Dio ha concluso con Noè una Alleanza eterna tra lui e tutti gli esseri viventi [Gen 9,16]. Essa durerà tanto quanto durerà il mondo.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 54) “Dio, il quale crea e conserva tutte le cose per mezzo del Verbo, offre agli uomini nelle cose create una perenne testimonianza di sé. Inoltre, volendo aprire la via della salvezza celeste, fin dal principio manifestò se stesso ai progenitori” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 3]. Li ha invitati ad una intima comunione con sé rivestendoli di uno splendore di grazia e di giustizia. (CCC 55) Questa rivelazione non è stata interrotta dal peccato dei nostri progenitori. Dio, in realtà, “dopo la loro caduta, con la promessa della redenzione, li risollevò nella speranza della salvezza ed ebbe costante cura del genere umano, per dare la vita eterna a tutti coloro i quali cercano la salvezza con la perseveranza nella pratica del bene” [Dei Verbum, 3]. “Quando, per la sua disobbedienza, l'uomo perse la tua amicizia, tu non l'hai abbandonato in potere della morte... Molte volte hai offerto agli uomini la tua alleanza” [Preghiera eucaristica IV, Messale Romano]. (CCC 56) Dopo che l'unità del genere umano è stata spezzata dal peccato, Dio cerca prima di tutto di salvare l'umanità intervenendo in ciascuna delle sue parti. L'Alleanza con Noè dopo il diluvio [Gen 9,9] esprime il principio dell'economia divina verso le “nazioni”, ossia gli uomini riuniti in gruppi, “ciascuno secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni” (Gen 10,5; cf. Gen 10,20-31).

Riflessioni
(CCC 57) Quest'ordine, ad un tempo cosmico, sociale e religioso della pluralità delle nazioni [At 17,26-27], ha lo scopo di limitare l'orgoglio di una umanità decaduta, la quale, concorde nella malvagità [Sap 10,5], vorrebbe fare da se stessa la propria unità alla maniera di Babele [Gen 11,4-6]. Ma, a causa del peccato [Rm 1,18-25], sia il politeismo che l'idolatria della nazione e del suo capo, costituiscono una continua minaccia di perversione pagana per questa economia provvisoria. (CCC 58) L'Alleanza con Noè resta in vigore per tutto il tempo delle nazioni [Lc 21,24], fino alla proclamazione universale del Vangelo. La Bibbia venera alcune grandi figure delle “nazioni”, come “Abele il giusto”, il re-sacerdote Melchisedech [Gen 14,18], figura di Cristo [Eb 7,3], i giusti “Noè, Daniele e Giobbe” (Ez 14,14). La Scrittura mostra così a quale altezza di santità possano giungere coloro che vivono secondo l'Alleanza di Noè nell'attesa che Cristo riunisca “insieme tutti i figli di Dio che erano dispersi” (Gv 11,52).

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