46. Che cosa Gesù Cristo ci rivela del mistero del Padre?


46. Che cosa Gesù Cristo ci rivela del mistero del Padre?

(Comp 46) Gesù Cristo ci rivela che Dio è «Padre», non solo in quanto è Creatore dell'universo e dell'uomo, ma soprattutto perché genera eternamente nel suo seno il Figlio, che è il suo Verbo, «irradiazione della sua gloria, impronta della sua sostanza» (Eb 1,3).

“In Sintesi”
(CCC 276) Fedele alla testimonianza della Scrittura, la Chiesa rivolge spesso la sua preghiera al “Dio onnipotente ed eterno” (“Omnipotens sempiterne Deus…”), credendo fermamente che “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37; cf. Gn 18,14; Mt 19,26).

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 240) Gesù ha rivelato che Dio è “Padre” in un senso inaudito: non lo è soltanto in quanto Creatore; egli è eternamente Padre in relazione al Figlio suo unigenito, il quale non è eternamente Figlio se non in relazione al Padre suo: “Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare” (Mt 11,27). (CCC 241) Per questo gli Apostoli confessano Gesù come “il Verbo” che “in principio […] era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv 1,1), come colui che “è immagine del Dio invisibile” (Col 1,15) e “irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza” (Eb 1,3).

Per la riflessione
(CCC 242) Sulla loro scia, seguendo la Tradizione Apostolica, la Chiesa nel 325, nel primo Concilio Ecumenico di Nicea, ha confessato che il Figlio è “consostanziale al Padre” (Simbolo di Nicea: DS 125), cioè un solo Dio con lui. Il secondo Concilio Ecumenico, riunito a Costantinopoli nel 381, ha conservato tale espressione nella sua formulazione del Credo di Nicea ed ha confessato “il Figlio unigenito di Dio, generato dal Padre prima di tutti i secoli, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre” [Simbolo niceno-costantinopolitano: DS 150].

(Prossima domanda: Chi è lo Spirito Santo, rivelato a noi da Gesù Cristo?)

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