101. In che senso tutta la vita di Cristo è “Mistero”? (I parte)


101. In che senso tutta la vita di Cristo è “Mistero”? (I parte)

(Comp 101) Tutta la vita di Cristo è evento di rivelazione. Ciò che è visibile nella vita terrena di Gesù conduce al suo Mistero invisibile, soprattutto al Mistero della sua filiazione divina: «Chi vede me, vede il Padre» (Gv 14,19). Inoltre, anche se la salvezza viene compiutamente dalla Croce e dalla Risurrezione, la vita intera di Cristo è Mistero di salvezza, perché tutto ciò che Gesù ha fatto, detto e sofferto aveva come scopo di salvare l'uomo decaduto e di ristabilirlo nella sua vocazione di figlio di Dio.

“In Sintesi”
(CCC 561) “Tutta la vita di Cristo fu un insegnamento continuo: i suoi silenzi, i suoi miracoli, i suoi gesti, la sua preghiera, il suo amore per l'uomo, la sua predilezione per i piccoli e per i poveri, l'accettazione del sacrificio totale sulla croce per la redenzione del mondo, la sua risurrezione sono l'attuazione della sua Parola e il compimento della Rivelazione” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Catechesi tradendae, 9].

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 512) Il Simbolo della fede, a proposito della vita di Cristo, non parla che dei misteri dell'Incarnazione (concezione e nascita) e della Pasqua (passione, crocifissione, morte, sepoltura, discesa agli inferi, risurrezione, ascensione). Non dice nulla, in modo esplicito, dei misteri della vita nascosta e della vita pubblica di Gesù, ma gli articoli della fede concernenti l'Incarnazione e la Pasqua di Gesù, illuminano tutta la vita terrena di Cristo. “Tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio fino al giorno in cui... fu assunto in cielo” (At 1,1-2) deve essere visto alla luce dei misteri del natale e della pasqua. (CCC 513) La catechesi, secondo le circostanze, svilupperà tutta la ricchezza dei Misteri di Gesù. Qui basta indicare alcuni elementi comuni a tutti i Misteri della vita di Cristo (I), per accennare poi ai principali Misteri della vita nascosta (II) e pubblica (III) di Gesù. (CCC 514) Non compaiono nei Vangeli molte cose che interessano la curiosità umana a riguardo di Gesù. Quasi niente vi si dice della sua vita a Nazaret, e anche di una notevole parte della sua vita pubblica non si fa parola [Gv 20,30]. Ciò che è contenuto nei Vangeli, è stato scritto “perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome” (Gv 20,31).

Per la riflessione
(CCC 518) Tutta la vita di Cristo è mistero di ricapitolazione. Quanto Gesù ha fatto, detto e sofferto, aveva come scopo di ristabilire nella sua primitiva vocazione l'uomo decaduto: “Allorché si è incarnato e si è fatto uomo, ha ricapitolato in se stesso la lunga storia degli uomini e in breve ci ha procurato la salvezza, così che noi recuperassimo in Gesù Cristo ciò che avevamo perduto in Adamo, cioè d'essere ad immagine e somiglianza di Dio” [Sant'Ireneo di Lione, Adversus haereses, 3, 18, 1: PG 7, 932]. “Per questo appunto Cristo è passato attraverso tutte le età della vita, restituendo con ciò a tutti gli uomini la comunione con Dio” [Ib., 3, 18,7: PG 7, 937]. (CCC 519) Tutta la ricchezza di Cristo è destinata ad ogni uomo e costituisce il bene di ciascuno [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptor hominis, 11]. Cristo non ha vissuto la sua vita per sé, ma per noi, dalla sua incarnazione “per noi uomini e per la nostra salvezza” (Simbolo niceno-costantinopolitano: DS 150) fino alla sua morte “per i nostri peccati” (1Cor 15,3) e alla sua risurrezione “per la nostra giustificazione” (Rm 4,25). E anche adesso, è nostro avvocato “presso il Padre” (1Gv 2,1), “essendo sempre vivo per intercedere” a nostro favore (Eb 7,25). Con tutto ciò che ha vissuto e sofferto per noi una volta per tutte, egli resta sempre “al cospetto di Dio in nostro favore” (Eb 9,24). [CONTINUA]

(Continua la domanda: In che senso tutta la vita di Cristo è “Mistero”?)

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